Gli esiti di LuBeC 2015

PENTALOGO: 5 proposte da LuBeC 2015

1. ART BONUS: è una delle riforme più apprezzate. Si auspica il mantenimento della detrazione del 65% anche nel 2017, la successiva stabilizzazione della misura e una idonea campagna di sensibilizzazione, anche nei confronti delle persone fisiche;

2. è molto vasta e importante la platea di beni privati e di quelli ecclesiastici vincolati, che andrebbero comunque tutelati e il cui restauro/manutenzione potrebbe utilmente essere incentivato, valutando fra le seguenti possibili opzioni:
• l’estensione anche in misura ridotta dell’Art Bonus ;
• il ripristino del contributo ai privati proprietari che effettuano lavori su beni culturali, anche ricorrendo ad appositi meccanismi di finanziamento, ad esempio tramite l’Istituto del Credito sportivo;

3. per favorire l’integrazione tra politiche culturali, politiche economiche e di sviluppo locale, andrebbero orientate le amministrazioni locali ad adottare il piano strategico della cultura, quale strumento di pianificazione principale per la programmazione degli interventi culturali degli enti locali. In tal modo da un lato si potrebbero effettivamente cogliere le ricadute degli interventi culturali – oltre che sul turismo – sul piano socio urbanistico e sulla attrattività dei territori, dall’altro si orienterebbero le amministrazioni a concentrare le proprie risorse su progetti di medio-grandi dimensioni, evitando di sostenere micro iniziative che possono essere realizzate da privati e infine si potrebbero programmare nuovi modelli di governance nelle politiche culturali, ridefinendo gli equilibri tra pubblico e privato profit e non profit;

4. Il recente rapporto SVIMEZ segnala una forte crisi del capitale umano nel sud dell’Italia. Sarebbe fondamentale restituire alle nuove generazioni il lascito culturale e artistico della loro storia, anche a fini identitari. Fra l’altro è accertato (vedi i recenti studi di Jean Miguel Pire) che conoscenza del patrimonio artistico e coscienza civica vanno di pari passo. In questo quadro si sottolinea l’importanza di quanto previsto dalla legge 107/2015, sulla Buona Scuola, per la conoscenza del patrimonio artistico locale, proponendo un progetto di affiancamento scuola/museo (la Scuola adotta un Museo) ed iniziando dalle elementari il percorso didattico multidisplinare che restituisca alle opere il loro valore narrativo rispetto alla storia e l’identità, auspicando a tal fine il coinvolgimento del volontariato, attraverso l’utilizzo della Magna carta del volontariato per i beni culturali;

5. accessibilità “4all”, beni culturali e utilizzo dei supporti tecnologici: l’utilizzo di sistemi di comunicazione e divulgazione della conoscenza “for all” è tema fondamentale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio, materiale e immateriale e per quello sviluppo dell’audience development, pilastro della programmazione europea in materia. PA locale e centrale sono i soggetti che possono trainare il reale farsi di questo sviluppo. Perché ciò si realizzi è tuttavia urgente un forte aggiornamento delle competenze nella committenza pubblica in particolare rispetto agli strumenti tecnologici utilizzabili, affinché l’obiettivo di valorizzazione/comunicazione possa essere raggiunto attraverso gare cui sottendono progetti che “piegano” la tecnologia al risultato e non viceversa.

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