Cultura e innovazione: Horizon 2020

di Marcello Traversi, Responsabile Europa, progetti e consulenze, Eurosportello Confesercenti

Carlos Moedas (Commissario europeo per la ricerca, scienza e innovazione) ha affermato che “Il patrimonio culturale è una fonte illimitata di innovazione, dove le tradizioni si incontrano con tecnologie all’avanguardia”. Con Horizon 2020 la Commissione supporta azioni che, attraverso la ricerca e l’innovazione scientifica, tecnologica o sociale, portino significativi impatti sulla vita dei cittadini. In particolare, mira a preservare all’Europa il ruolo di leader mondiale nelle attività legate al patrimonio culturale come la conservazione, le imprese culturali e creative e il turismo culturale.

Cosa serve per presentare una proposta su Horizon 2020? È necessario, ma non sufficiente partire da un’idea progettuale innovativa rispetto allo stato dell’arte. L’idea deve essere allineata con quello che la Commissione intende finanziare. L’organizzazione deve essere in grado di cooperare con soggetti esteri, gestire il proprio ruolo nel progetto e sostenere finanziariamente il progetto.
La proposta deve rispettare i vincoli di eligibilità del bando (es. numero di partner, tipologia di attività), ma anche di garantire: la pertinenza degli obiettivi del progetto rispetto al programma; l’efficienza con cui le risorse si tradurranno in risultati concreti; l’efficacia di come il progetto raggiungerà i suoi obiettivi specifici; l’incidenza su territori o popolazioni rispetto ai loro bisogni; il mantenimento nel tempo di cambiamenti e benefici (post-progetto).

Horizon 2020 è un programma molto articolato, con diverse tipologie di azioni. Molte richiedono il partenariato di almeno 3 soggetti di almeno tre paesi, ma tipicamente il numero di partner è ben maggiore. Altre azioni possono, invece, essere presentate da un singolo soggetto. Ci sono azioni in cui è la Commissione che identifica in dettaglio l’argomento del progetto (approccio top-down), mentre altre ne lasciano la scelta ai proponenti all’interno di linee guida molto ampie (bottom-up).

Le azioni di ricerca e innovazione sono progetti collaborativi su topic predefiniti. Mirano a stabilire nuove conoscenze e esplorare la fattibilità di nuove o migliori tecnologie, prodotti, processi, servizi. Prevedono lo svolgimento di attività di ricerca di base e applicata, sviluppo tecnologico, test e validazione su prototipo su piccola scala e solo limitate azioni pilota. Hanno un tasso di finanziamento a fondo perduto del 100% dei costi ammissibili, cioè personale, attrezzature (in quota di ammortamento), forniture, materiali di consumo, disseminazione, brevetti, certificazioni, viaggi e costi indiretti.

Lo Strumento PMI è una misura riservata solo a piccole medie imprese con un’idea innovativa di business, bottom-up e in cui l’azienda può partecipare da sola. Offre 2 linee di intervento. La prima è un supporto di 50.000 euro per uno studio di fattibilità tecnico economica che si concretizza nella realizzazione di un business plan. La seconda prevede la realizzazione e validazione di un prototipo dimostrativo e la definizione di un piano di commercializzazione, con un contributo al 70% dei costi ammissibili, di una dimensione fra 500 mila e 2,5 milioni di euro.

In Horizon 2020, solo circa il 12% delle proposte presentate vengono finanziate. I criteri di valutazione sono: innovazione, impatto e qualità dell’implementazione. Si tratta, quindi, di un contesto molto competitivo nel quale per emergere è necessario dedicare tempo e risorse per la elaborazione di una proposta di qualità.