I protocolli di certificazione della sostenibilità: applicazioni e stato dell’arte

di Rodolfo Collodi, Architetto e Presidente Istituto Nazionale di Bioarchitettura Sezione di Lucca

L’Istituto Nazionale di Biorchitettura da quasi trent’anni promuove la riconversione ecologica del settore delle costruzioni. Alla nascita dell’associazione nel 1990 il termine Bioarchitettura ancora non esisteva e la sostenibilità non era avvertita come una necessità, oggi invece sono parte del lessico comune. Ma permane ancora molta confusione per cui capita di sentir parlare genericamente di sostenibilità, soprattutto riducendone il concetto solamente a quello di efficienza energetica.

E’ innegabile che negli anni la coscienza ecologica sia cresciuta e con essa la necessità di valutare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica di una costruzione. Per questo esistono oggi ‘etichette ambientali‘ che guidano nella scelta di prodotti da costruzione e ‘protocolli di certificazione’ che permettono di valutare la sostenibilità degli edifici.

I protocolli esistenti sono vari e diversi tra loro, alcuni molto noti a livello internazionale. In generale si può dire che ogni nazione abbia il proprio. In ogni caso tutti per individuare il grado di ecoefficienza di un edificio fanno riferimento alle medesime principali aree di valutazione: Risorse; Carichi ambientali; Qualità interna/esterna; Gestione; Inserimento nel luogo.

Il tema della sostenibilità in edilizia è entrato nell’ambito normativo Europeo da anni e purtroppo il recepimento da parte dello stato Italiano e anche delle regioni è vario, con poche realtà virtuose e molte lacune importanti. In generale si rileva ancora una maggiore attenzione verso i temi della certificazione e della performance energetica, perché l’ampia legislazione in merito impone il rispetto di determinate prestazioni e le Amministrazioni locali hanno solitamente accolto almeno i vincoli normativi.

L’Istituto Nazionale di Bioarchitettura sezione di Lucca nel 2017 ha promosso uno studio di dettaglio per fotografare la situazione locale circa l’aggiornamento in tema di architettura sostenibile, in base a come i singoli Comuni affrontano il problema delle risorse, dell’energia, dell’ambiente, della salute. Il conseguente ‘Rapporto sull’applicazione dei criteri di sostenibilità nei regolamenti edilizi della provincia di Lucca’ è stato pubblicato e reso disponibile gratuitamente on line al sito: ita.calameo.com

Sulla base dell’analisi dei regolamenti locali e di eventuali allegati specifici per l’edilizia sostenibile è stato valutato il grado di adozione di soluzioni che incentivino o almeno promuovano interventi di edilizia sostenibile, sia nei casi di nuova edificazione che di ampliamento o di ristrutturazione.

Nel quadro locale i 33 Comuni della provincia hanno avuto un atteggiamento differenziato nel recepimento delle indicazioni provenienti dagli indirizzi nazionali e regionali. Nella maggior parte dei casi vengono trattati temi di carattere generale legati alla salubrità degli edifici e vengono recepite le prescrizioni normative base per quello che riguarda i parametri energetici, mentre non sono state adottate politiche di promozione e incentivazione efficaci.

Il settore edilizio è già imbrigliato in norme sempre più restrittive e contraddittorie tra loro, la volontà di questo studio non è imporne di nuove, ma di far riflettere sul fatto che i regolamenti edilizi ed urbanistici indirizzano lo sviluppo del territorio e hanno il potere di determinare il modo in cui sono costruiti gli edifici e i nostri agglomerati urbani. Per questo è opportuno introdurre nei regolamenti locali parametri prestazionali e qualitativi di sostenibilità e sicurezza ambientale.