Valutazione di impatto economico e socioculturale delle fondazioni culturali finanziate e/o partecipate dalla Regione Toscana.

Studio a cura di Sabrina Iommi (IRPET), Nina Pero, Viola Suzzani e Angela Tibaldi (PTSCLAS)

La Toscana è tra le regioni con i più alti investimenti locali in politiche culturali. Una parte importante degli impegni finanziari passa attraverso il sostegno diretto a 10 grandi Fondazioni[1], che coprono uno spettro ampio e differenziato di attività culturali.

Obiettivo dello studio è di valutare, a fronte delle risorse impegnate, i risultati economici ed extra-economici, sociali e culturali, conseguiti dalle Fondazioni a beneficio della collettività. Per tener conto sia dei diversi ambiti di attività delle Fondazioni, sia delle differenti tipologie di impatto, è stata mutuata la metodologia UNESCO (Culture| Indicators 2030) finalizzata a valorizzare il contributo del settore culturale allo sviluppo sostenibile, che individua 4 ambiti tematici rilevanti (v. schema). Le informazioni necessarie per l’analisi sono state raccolte tramite 3 strumenti: a) schema di dati contabili per il modello input-output di IRPET; b) questionario interno per la mappatura delle attività; c) questionario sperimentale per l’utenza.

Principali risultati

  1. Prosperità e sostentamento: a fronte di un contributo regionale complessivo di oltre 13 milioni per le 10 Fondazioni considerate, l’attività artistica principale attiva 106 milioni di PIL e 1.221 unità di lavoro a tempo pieno (ULA), mentre ulteriori 77 milioni di PIL e 1.419 ULA sono attivati dall’indotto turistico collegato. Circa il 60% del totale delle attivazioni resta dentro i confini regionali (63% del PIL e 57% delle ULA). L’attivazione è fortemente polarizzata sull’area fiorentina.
  2. Contesto e resilienza: tutte le istituzioni sono impegnate nella salvaguardia del patrimonio culturale di pertinenza attraverso progetti ad hoc. Inoltre, 8 Fondazioni hanno svolto anche azioni orientate alla sostenibilità ambientale, promovendo la riduzione dei consumi di plastica e carta. Maturo è il livello di collaborazione con il contesto territoriale, anche in relazione agli operatori turistici, mentre sono da potenziare le azioni di ascolto dei pubblici.
  3. Inclusione e partecipazione: nel 2018, le Fondazioni hanno registrato un totale di circa 1,1 milioni di ingressi. Si è stimato che, in assenza dei contributi regionali, il volume di pubblico si sarebbe ridotto di quasi 200.000 unità (18% del totale). In materia di strategie di coinvolgimento dei pubblici, tutte le Fondazioni adottano politiche di pricing, anche in collaborazione con operatori del territorio. L’analisi ha evidenziato un’attenzione diffusa verso il pubblico più giovane, mentre è potenziabile quella rivolta a residenti, famiglie, disabili o stranieri.
  4. Conoscenza e competenze: la maggior parte delle Fondazioni ha investito, seppur con livelli diversi, nello sviluppo delle proprie risorse umane erogando 3.400 ore di formazione per un totale di 30 corsi (carattere tecnico, trasversale e salute e sicurezza sul lavoro). Le Fondazioni hanno promosso anche lo sviluppo delle conoscenze e competenze delle comunità di riferimento, coinvolgendo oltre 64.000 partecipanti nel 2018 in attività di formazione del pubblico e co-progettazione o di crescita professionale.

[1] Fondazione Toscana Spettacolo, Orchestra Regionale Toscana, Scuola di Musica di Fiesole, Teatro del Maggio musicale fiorentino, Teatro Metastasio di Prato, Palazzo Strozzi, Fondazioni per le Arti Contemporanee in Toscana- Pecci, Teatro della Toscana, Festival Pucciniano e Carnevale di Viareggio.

Condividi su: