Fotogrammi del Paleolitico. Un percorso tra pubblico e privato

di Federica Gonzato, Polo Museale del Veneto

Il Museo Archeologico Nazionale di Verona ed il Museo Nazionale Atestino di Este, afferenti al Polo Museale del Veneto, sono stati coinvolti nel progetto MuSST– Musei e sviluppo dei sistemi territoriali, un’iniziativa promossa dalla Direzione Generale Musei, al quale il Polo Museale del Veneto ha partecipato con Raccontare per immagini: Il primo cinema della storia. Obiettivo sul Paleolitico, percorso composto da molteplici eventi culturali.

Il progetto è nato per consolidare il dialogo fra realtà pubbliche e private, nell’ottica di una valorizzazione partecipata, ed ha visto la creazione di percorsi culturali integrati fra realtà diverse (archeologiche, storiche, artistiche, naturalistiche e tecnologiche), proponendo un programma inclusivo e di sensibilizzazione del cittadino nei confronti del patrimonio. Numerose iniziative si sono svolte presso i Musei Nazionali coinvolti e in altre location partner per sviluppare il tema delle relazione fra Paleolitico e Precinema.

Il progetto complessivo deve la sua realizzazione anche grazie al sostegno e alla collaborazione di partner qualificati quali l’Università degli Studi di Ferrara; la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo Vicenza; il Parco Regionale della Lessinia; EvolutaMente-associazione Culturale; il Film Festival della Lessinia; il Museo del Pre-Cinema Minici Zotti; la Fabbrica del Vedere; Gambero Nero Escursioni.

Tramite gli strumenti di comunicazione moderni (cortometraggi di animazione, esperienze laboratoriali, conferenze, performances) si è sperimentata una nuova via per avvicinare il pubblico al fascino del Paleolitico, giocando sul tema delle immagini in movimento.
Considerando l’esigenza di comunicare, da sempre insita nell’Uomo, utilizzando strategie diverse, dalle Grotte dipinte paleolitiche al cinema, dalla pietra alla pellicola, è stata proposta una nuova lettura della storia umana, “messa in scena” in modi e su supporti diversi, attraverso diverse forme artistiche.

Fig. 1 Grotta Chauvet, Paleolitico Superiore (Aurignaziano) Valle dell’Ardèche, Francia meridionale, comune di Vallon-Pont-d’Arc

Tramite gli strumenti di comunicazione moderni (cortometraggi di animazione, esperienze laboratoriali, conferenze e performance) si è sperimentata una nuova via per avvicinare il pubblico al fascino del Paleolitico. Considerando il portato culturale comune, ovvero l’esigenza – da sempre insita nell’Uomo – di comunicare, utilizzando strategie diverse, dalle Grotte dipinte paleolitiche al cinema, dalla pietra alla pellicola, è stata proposta una nuova lettura della storia umana, “messa in scena” in modi e su supporti diversi, attraverso diverse forme artistiche giocando sul tema delle immagini in movimento.

In particolare, sono stati realizzati tre cortometraggi di animazione dedicati al Paleolitico e realizzati con le tecniche proprie del Precinema, ovvero delle prime sperimentazioni di immagini in movimento. La direzione scientifica è di Federica Gonzato e Marco Peresani; la regia è di Igor Imhoff, mentre Carlo Montanaro non ha fatto mancare opportuni suggerimenti e Gabriele Terlato il supporto tecnico necessario al reperimento del materiale. Le immagini dipinte nelle grotte paleolitiche sono riproposte tramite serie di disegni che si formano e si cancellano, combinandosi senza sosta, riproducendo le figure e i colori usati comunemente nella pittura paleolitica: il bianco, il nero, il giallo ed il rosso dell’ocra. I video trattano argomenti strettamente legati alle prime pitture della storia Umana: il fuoco (che permetteva giochi di luce ed ombre), il movimento e il colore.