Esiti di LuBeC 2019

Le cinque proposte finali da LuBeC 2019

Nel corso della plenaria e dei venti workshop, che sono seguiti nei due giorni di lavoro, sono emerse proposte di intervento e raccomandazioni in tema di valorizzazione dei beni culturali e di welfare culturale, fra le quali sono state selezionate le cinque che seguono:

1) Con riferimento al prossimo bando per Città Capitale Italiana della Cultura, d’intesa con la Rete delle Città della Cultura, si propone di aggiornare i relativi parametri di valutazione, inserendovi il tema della sostenibilità, in linea con il principio di Faro sul rapporto fra eredità culturale e sviluppo sostenibile, al fine di rafforzare l’impegno delle Città nel percorso di raggiungimento dei goal dell’Agenda 2030.

Il recepimento della proposta non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica

2) Aggiornare le linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale del 2015 alla luce delle innovazioni e soluzioni tecnologiche intervenute nel settore negli ultimi anni.

Il recepimento della proposta non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica

3) Adottare a livello nazionale la Magna Charta del volontariato per i beni culturali – già recepita nell’accordo MiBACT – Regione Toscana – per la promozione e il sostegno alle pratiche di volontariato nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali, in linea con quanto a suo tempo in proposito auspicato dal Ministro Franceschini.

Il recepimento della proposta non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica

4) Per combattere l’urbanicidio, che penalizza la residenzialità degli abitanti in affitto di lungo periodo nei centri storici, valutare benefici di natura fiscale per i proprietari che mantengono tale tipo di contratto, in luogo di quello breve riservato ai turisti

5)  Con riferimento al servizio civile prestato presso il MiBACT e con la finalità di valorizzare l’esperienza realizzata dai giovani,  tenuto conto che le procedure di reclutamento per accedere al predetto servizio rispondono a criteri di pubblicità, trasparenza e pari opportunità, valutare la possibilità di riconoscere un punteggio valido come titolo, per i candidati a selezioni pubbliche presso il MiBACT, che abbiano svolto almeno 12 mesi di servizio civile presso il Ministero o le strutture decentrate dello stesso.

Il recepimento della proposta non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica

Condividi su: