Cultura e sostenibilità: verso modelli omogenei di misurazione e valutazione degli investimenti

di Patrizia Cappellaro e Francesco Alessandria, esperti componente NUVV – DIPE

( da LuBeC 2021)

Il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, struttura tecnica di supporto al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ha avviato analisi di approfondimento di alcuni Programmi di investimento in ambito culturale, incentrando l‘attenzione sulle interrelazioni tra Cultura, sostenibilità e resilienza e, in particolare, sul ruolo inclusivo e portatore di benessere di questa interrelazione che si candida ad essere uno dei più importanti driver di crescita duratura e di sviluppo dell’Italia.

Ingenti sono le risorse finanziarie previste per investimenti in Cultura con il Piano nazionale di ripresa e resilienza 2021-2026 e la programmazione delle risorse europee e nazionali per la coesione 2021-2027. Diventa dunque ancora più importante riuscire a “misurare” e “valutare” gli esiti e gli impatti degli investimenti in Cultura, sia nei parametri più tipicamente economici che nel loro contributo allo sviluppo sostenibile, anche attraverso la definizione condivisa di framework valutativi omogenei, sul modello di quello elaborato dall’Unesco nel 2019, costituito da 22 indicatori tematici esplicitati nel Report “Indicatori Cultura|2030” (Culture 2030 Indicators). Si tratta di un approccio metodologico per valorizzare il ruolo della Cultura nel raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030, sia come settore di attività a sé stante, sia come elemento trasversale a tutti i Target.

In tema di Cultura, il NUVV – a partire dagli inizi dello scorso anno – ha avviato in via sperimentale l’analisi del Programma “Capitale italiana della Cultura”.

L’obiettivo che il NUVV si è proposto è analizzare gli effetti dell’Intervento e della sua capacità di attivare importanti investimenti privati e partecipazione della società civile.

La prima analisi riguarda la Città di Parma, Capitale della cultura 2020, prorogata al 2021 a causa della pandemia. La scelta di Parma deriva dalla opportunità di poter seguire il progetto sin dal suo inizio e dalla coincidenza temporale dello sviluppo del Progetto Parma con la diffusione della pandemia che ne ha accentuato l’orientamento agli obiettivi di sostenibilità e resilienza. Le prime evidenze mostrano che il connubio “Cultura – Sociale” rappresenta una significativa leva di sviluppo del territorio, che integra, include e produce benessere individuale e collettivo, innalzando la qualità della vita. I risultati realizzativi parziali, relativi a “Parma 2020+21” dimostrano un grande sforzo per la messa in opera delle iniziative, nonostante i blocchi pandemici. Il NUVV continuerà a seguirne lo sviluppo e gli esiti complessivi fino alla chiusura del Progetto.

Le analisi del NUVV in materia di Cultura proseguiranno con l’approfondimento concernente il Progetto relativo a Procida, vincitrice del titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2022. Il Progetto risulta meritevole di particolare attenzione, trattandosi di una piccola isola e non di una Città in senso proprio. Inoltre, sempre nell’ottica della sostenibilità e della resilienza, l’intento è di esaminare quanto la Cultura sia elemento di aggregazione e coesione, come peraltro si evince dal titolo del dossier di candidatura “Procida, La cultura non Isola”.