Opera Totale e reincanto tecnologico

di Giulio Lughi, Esperto di Digital Humanities

(da LuBeC 2021)

L’immersività applicata all’arte e alla cultura sta suscitando grande interesse nel pubblico generalista e negli ambienti specialistici: nel mio intervento a LuBeC 2021 (https://bit.ly/3GMFVXt) ho cercato di inquadrare il fenomeno in una prospettiva culturale di lungo periodo.

Innanzitutto occorre risalire al concetto di Opera Totale, che indica un’opera d’arte in grado di coinvolgere tutti i nostri sensi: la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto, al limite anche il gusto, replicando la completezza emozionale che si prova nei rapporti faccia-a-faccia.

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Caso di studio: TrasiMemo. Banca della memoria del Trasimeno (Paciano, Umbria).

di Cinzia Marchesini, Funzionaria demoetnoantropologa ICPI

(da LuBeC 2021)

L’interesse dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale verso TrasiMemo è nella capacità mostrata da tale progetto di agire, in senso teorico e pratico, in una piccola area interna nazionale dell’Umbria, tanto ricca di patrimoni culturali, quanto fragile per il forte spopolamento. Il caso di  studio[1] in oggetto evidenzia processi di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale declinati in azioni concrete di sviluppo locale.

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Giochi di carta: le stampe dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Trasmettere la memoria attraverso la digitalizzazione.

di Anna Luce Sicurezza, funzionario storico dell’arte ICPI

(da LuBeC 2021)

Il progetto di digitalizzazione ha riguardato le incisioni a tema ludico conservate a Roma presso il Gabinetto delle stampe dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. La sezione del gioco fa parte di un insieme più ampio, il cui nucleo principale risale alla mostra di Etnografia Italiana del 1911 curata dall’etnologo Lamberto Loria. Nello specifico, le incisioni vennero raccolte da Achille Bertarelli e suddivise in tematiche quali la divinità, la religiosità popolare e l’uomo. Tra le attività umane, una sezione è ancora oggi dedicata al gioco.

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Competenze e nuove professioni. Tra digitalizzazione del patrimonio culturale e patrimonio culturale digitale.

di Giovanni Michetti, Sapienza Università di Roma

(da LuBeC 2021)

I processi di digitalizzazione del patrimonio culturale richiedono figure in grado di padroneggiare nuovi strumenti e tecniche. Tuttavia la digitalizzazione non è riconducibile ad una mera attività di scansione degli oggetti materiali. Digitalizzare significa migrare in un nuovo ambiente un corpus che è individuato non solo dagli oggetti nella loro corporeità, ma anche dal contesto in cui sono immersi tali oggetti. La digitalizzazione del patrimonio culturale è dunque una traduzione nel senso etimologico del termine, cioè uno spostamento, mirato a condurre in ambiente digitale un’intera realtà culturale.

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I musei su Tik Tok per democratizzare l’arte

di Ilde Forgione, Social Media Manager di Le Gallerie degli Uffizi

(da LuBeC 2021)

È ormai palese che social network svolgono un ruolo chiave nella nostra società perché consentono agli utenti di informarsi, di comunicare e di interagire sui contenuti digitali creati. Questa trasformazione ha inciso profondamente anche sulla relazione fra individuo e Istituzioni, agendo da megafono per le politiche pubbliche e creando così coinvolgimento ed empatia verso l’attività dei soggetti pubblici (public engagement), poiché la condivisione dei contenuti viene moltiplicata attraverso l’interazione e i contributi degli utenti stessi.

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Il microcinema come visività immersiva: una modalità di fruizione audiovisuale proposta dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale

di Francesco De Melis, Etnomusicologo, musicista, compositore

(da LuBeC 2021)

La cultura dell’immagine, alias centralità del visivo, non è affatto quella cosa moderna che più moderna non si può.

Se uno risale agli Insegnamenti, all’Oriente Antico, al Tantra Madre, apprende subito che se non si è consapevoli nella visione, è alquanto improbabile che lo si sia nel comportamento. Laddove s’intende, molto intensamente, per visione, non solo il fenomeno visivo, ma la totalità dell’esperienza, cioè ogni percezione, sensazione, evento mentale ed emotivo.

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Rinnovare la memoria. Le nuove tecnologie al servizio del patrimonio culturale immateriale

di  Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ICPI

(da LuBeC 2021)

Nel corso di LuBeC 2021, nell’ambito della sessione “Digitalizzare la memoria”, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) ha organizzato il focus Le comunità patrimoniali come risorsa per la ripartenza: strumenti innovativi per il patrimonio immateriale”, proponendo alcune delle esperienze più recenti realizzate, tra l’altro, con l’obiettivo di rinnovare le modalità di documentazione e conservazione della memoria di un patrimonio volatile e mutevole come quello immateriale, attraverso l’uso delle tecnologie più recenti, dall’immersività alla realtà aumentata.

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Gamificare l’arte per attrarre i giovani e creare un’offerta digitale alternativa e integrativa per la didattica

di Laura Oliveti , CEO Melazeta

(da LuBeC 2020)

Sono il CEO di Melazeta srl. Siamo una società che da 20 anni si occupa di digital, gamification e educazione. Partecipiamo a LuBeC ormai da circa 5 anni perché è importante per noi trasferire la nostra esperienza relativamente ai temi di innovazione di cui si parla tanto in questi ultimi tempi. Sviluppiamo Applicazioni, esperienze di Realtà virtuale e Realtà aumentata, e soprattutto portiamo avanti la consapevolezza che il digitale tramite forme ludiche possa aiutare a trasferire conoscenze in maniera anche più ingaggiante soprattutto per un certo tipo di target.

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Il Gaming come chiave di lettura delle sfide culturali del XXI secolo

di  Fabio Viola, Fondatore TuoMuseo 

(da LuBeC 2020)

Ad oggi il videogioco può assumere molteplici forme di dialogo in seno alle politiche culturali. Superata l’idea di mero passatempo ed espressione tecnologica, il più giovane tra i media offre tre primarie chiavi di ripensamento del futuro. Strumento a supporto delle istituzioni culturali  in seno alle politiche di racconto del patrimonio, allargamento e coinvolgimento dei pubblici. Ormai da anni musei, teatri, biblioteche e territori hanno sperimentato questo nuovo linguaggio contribuendo a generare un virtuoso corto circuito tra la conservazione di ciò che è stato e la creazione di ciò che sarà.

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Il digitale oltre la tecnologia: un cambiamento di paradigma culturale, verso il rafforzamento della formazione digitale  

di Mariagrazia Mattei, Fondatrice e Presidente MEET Digital Culture Center

(da LuBeC 2020)

A fine Ottobre 2020 MEET, il nuovo centro internazionale per l’arte e la cultura digitale, ha aperto le sue porte a Milano. Questo progetto prende il via sette anni fa da una felice intuizione tra Fondazione Cariplo,  da sempre molto attenta allo sviluppo e al sostegno alla cultura e al benessere delle persone e MEET THE MEDIA GURU, un programma che da oltre 15 anni riscuote molto successo in Italia e che ha portato in scena oltre 150 personaggi internazionali per un confronto continuo sui cambiamenti in atto nella nostra società derivati dall’impatto delle nuove tecnologie digitali.

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